L’Europa dice finalmente addio al Geoblocking per gli e-commerce
Dal 3 dicembre, l’Unione Europea ha ufficialmente detto addio al geoblocking, una pratica considerata discriminatoria che impediva ai consumatori di accedere a prodotti o servizi online da altri Paesi membri. Con l’entrata in vigore del Regolamento UE 302/2018, il commercio elettronico diventa finalmente più libero e trasparente all’interno del mercato unico europeo.
Cos’è il geoblocking e perché viene abolito
Il geoblocking è una pratica commerciale che limitava l’accesso agli e-commerce esteri in base alla posizione geografica dell’utente. Fino a oggi, molti siti impedivano agli utenti di acquistare da altri Paesi dell’UE o li reindirizzavano automaticamente verso una versione locale del sito, con prezzi e condizioni differenti.
Secondo la Commissione Europea, nel 2015 ben il 63% dei siti e-commerce non consentiva acquisti transfrontalieri all’interno dell’UE. Questo ha penalizzato sia i consumatori che i venditori, limitando la concorrenza e la libertà di scelta.
Cosa cambia dal 3 dicembre: i vantaggi del nuovo regolamento
Con il nuovo regolamento, i consumatori potranno:
- Accedere liberamente a siti e-commerce di altri Paesi UE
- Evitare il reindirizzamento automatico verso versioni locali del sito
- Pagare con le stesse condizioni, indipendentemente dalla nazionalità o dal luogo di residenza
Tre situazioni in cui il geoblocking è vietato
Il regolamento UE elimina ogni tipo di discriminazione geografica nei seguenti casi:
- Vendita di beni senza consegna fisica: ad esempio, quando il cliente organizza personalmente il ritiro o la consegna in un altro Paese.
- Servizi elettronici: come cloud computing, hosting e archiviazione dati.
- Servizi forniti in un luogo fisico specifico: tra cui noleggio auto, soggiorni in hotel o eventi acquistati sul posto.
Fine delle discriminazioni anche sui metodi di pagamento
Una delle novità più importanti riguarda i metodi di pagamento: i venditori non potranno più applicare condizioni diverse in base al Paese del cliente. Questo significa più equità nei pagamenti e maggiore trasparenza per chi acquista da un altro Stato membro.
Cosa resta escluso dal regolamento sul geoblocking
Non tutti i servizi rientrano nell’abolizione del geoblocking. Restano esclusi:
- Servizi finanziari
- Servizi audiovisivi (streaming, film, musica)
- Trasporti
- Sanità e servizi sociali
- Contenuti protetti da diritto d’autore, come eBook e musica in streaming
In questi ambiti, il geoblocking può ancora essere applicato, soprattutto in presenza di ostacoli tecnici o legali oggettivi.
Un passo decisivo verso il mercato unico digitale
Secondo Andrus Ansip, vicepresidente della Commissione Europea per il mercato unico digitale, l’abolizione del geoblocking è un passo fondamentale per creare un’Europa digitale senza barriere. L’obiettivo è stimolare la crescita del commercio elettronico transfrontaliero, aumentando la competitività e migliorando l’esperienza di acquisto per milioni di cittadini europei.