Olio di frittura come carburante Enidiesel+

Prime sperimentazioni del nuovo carburante ricavato da Oli di frittura

Parte un nuovo progetto di circa 6 mesi a Taranto per la raccolta di oli esausti da frittura per trasformarli in biocarburanti.

Dal 1 marzo al 30 agosto infatti sarà possibile attraverso la collaborazione di Comune, ENI, AMAT e AMIU, raccogliere gli oli esausti e trasformarli in un carburante bio chiamato Enidiesel+, che sarà utilizzato per i mezzi pubblici.

Non solo è un ottima notizia sotto l’aspetto ambientale, ma se andrà tutto per il verso giusto, potrebbe anche diventare un spunto interessante per le prossime assunzioni lavorative.

Quest’anno abbiamo in obiettivo di dedicarci ad una riforma profonda delle nostre società partecipate per restituire ai cittadini servizi in linea con i migliori standard nazionali. L’iniziativa in questione, oltre il test tecnico, rappresenta un passaggio significativo in questa direzione e dimostra ulteriormente come una corretta interazione tra la nostra comunità e le grandi presenze del nostro territorio sia un’opportunità di sviluppo e sostenibilità.

Sindaco di Taranto

Si avrà in questo modo la conversione delle classiche raffinerie in bioraffinerie.

Il carburante Enidiesel+ presenta una componente rinnovabile che riduce le emissioni inquinanti fino al 40% e si stima un risparmio dei consumi di circa il 4% e una riduzione dei costi manutentivi del motore. Per altro l’intera sperimentazione sarà monitorata dall’Istituto Motori del CNR.

Sicuramente oltre al progetto ambientale è anche un ottimo progetto economico, non acquistare nuovo petrolio e riutilizzare risorse già esistenti, potrebbe aprire una nuova filiera di guadagno per ENI.

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