La stampa 3D delle armi statunitense.
E se le prossime Armi fossero realizzate con una stampa 3D?
Dopo il massacro avvenuto poco tempo fa negli Stati Uniti, il presidente statunitense Barack Obama ha avviato una politica “No Arms”, finalizzata principalmente a limitare la diffusione di armi nel paese.
Sono state tante le leggi e gli emendamenti finalizzati a circoscrivere il fenomeno ma arriva inaspettatamente la beffa.
Il governo americano concede la“licenza federale” alla Defense Distributed, progetto open source specializzata in armi da fuoco ottenibili da stampante tridimensionale.
Ad annunciarlo la stessa società no profit fondata da Cody Wilson con un post su Facebook
Forse l’aspetto da analizzare è il perché di questa decisione, è possibile limitare il fenomeno armi garantendo la loro diffusione plasticosa nel paese?
Aggiornamento:
Secondo fonti ufficiale, il progetto sembrerebbe essere scomparso dalla rete e attualmente sembrerebbe essere proibito poterla realizzare. Questa importante scelta è stata scaturita dall’innumerevole quantità di download registrati.
Poter garantire una certa sicurezza è fondamentale e non riuscendo a percepire questo strumento dai Metal Detector questo potrebbe generare non pochi problemi.
Naturalmente non vi nascondo che fatta un importante ricerca, soprattutto nel Deep Web, è sicuramente possibile reperire il file di stampa.
Ma allora come si può bloccare questo processo?
Questa è una domanda che si sono posti tutti gli esperti di settore, ma oltre a non incentivare l’utilizzo delle armi, non credo sussistano importanti scelte concrete.
Ricordiamo comunque che stiamo parlando di una pistola che ha esclusivamente un colpo in canna.
Probabilmente lo stesso 11 Settembre che ha portato alla distruzione dell’icona dell’economia statunitense Torri Gemelle, poteva essere evitato se fossero stati utilizzati dei controlli più efficaci.
